Tipi che scompaiono ( Borgovecchio , anni '50)
Il Borgovecchio era una comunità fatta di artigiani, ‘camarant’, operai e operaie della limitrofa industria farmaceutica Recordati, che dava lavoro alle ragazze e appestava, appena appena un po’, l’aria di quella contrada con i suoi afrori chimici. Oltre al “gobb Sigòla”, un altro personaggio che affascinava me bambina era il cavallante, cioè il conduttore di carro e cavallo che faceva il servizio di trasporto, un specie di corriere, che campava la famiglia con questa attività: robusto, nerboruto, mi incuriosiva per il colorito acceso che la sua carnagione di biondissimo assumeva in conseguenza dell’esposizione all’aria aperta, per le ciglia quasi bianche e gli occhi di un azzurro così pallido da sembrare bianchi anch’essi, nel rossore diffuso del volto; ma la vera attrattiva era costituita dal cavallo, anzi dalla cavalla, una possente creatura di razza nordica, dagli ampi zoccoli frangiati, dalla criniera biondastra, tanto che, ai miei occhi, poteva essere benissimo imparentata co